Preparativi per le Feste? Alcuni suggerimenti!
La Borgogna e il Pinot Nero
Un anziano produttore della Borgogna amava dire che chi non conosce il Pinot Nero, non conosce il vino. Un’affermazione un po’ sopra le righe a nostro parere. Ma in questo caso c’è forse un filo di verità tutta da scoprire. Il Pinot nero è il vitigno accattivante che mette tutti d’accordo, che seduce l’appassionato e che appaga una larga fascia di consumatori esperta e non. La sua forza sta nel dimostrare grande charme all’interno del calice. Si dimostra sempre un vino fresco ed entusiasmante. Non ci si concede un vino da Pinot nero così facilmente. Infatti non è semplice da capire! Dobbiamo bere con attenzione e non con superficialità, per trovare tutta la vasta gamma di aromi e sapori presenti in questi vini. Sono vini che esigono attenzione da parte di chi degusta, richiedono approfondimento, studio, e tanti assaggi. Sicuramente una visita in Borgogna, definita la sua culla, potrebbe essere l’unica e grande chiave di lettura.
Il formato Magnum
Quale migliore occasione di una festa che stappare una bottiglia di vino formato magnum? E allora visto che Natale e Capodanno sono ormai alle porte, organizziamoci per acquistarne una da servire all’occorrenza o da regalare a qualcuno di speciale. Una magnum non fa solo scena quando si porta in tavola, non è solo utile perché generalmente durante le feste si è in molti. Il vino contenuto in una bottiglia di queste dimensioni è migliore di quello che si può bere dalle bottiglie tradizionali.
Lo sapevate che..
La maggiore dimensione contrasta l’ossidazione dei vini. Fu persino stabilito da uno studio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa che analizzò quattro vini (un bianco, un rosé, un rosso novello e uno Champagne) constatando che nella magnum c’è il miglior rapporto tra volume di vino e la superficie esposta all’ossidazione.
Dallo champagne al rosso pregiato
Generalmente il formato magnum ha una capacità di 1,5 litri, doppio rispetto alla tradizionale bottiglia da 0,75 litri, ma ci sono anche formati ancora più particolari come il Jéroboam, pari a tre litri o 4 bottiglie, e il Mathusalem, pari a sei litri di vino o 8 bottiglie. Non resta che scegliere la vostra magnum preferita.
Il Piemonte e le sue varietà
Non è certo un caso che il paesaggio viticolo del Piemonte sia in corsa per entrare nel patrimonio mondiale tutelato dall'Unesco. La viticoltura fa parte della storia della regione e, ormai da anni, ha scelto la via della qualità a scapito della quantità. Per contro il Piemonte vanta una ricchezza di Docg e Doc che non teme confronti in Italia. Accanto ai grandi vini della tradizione, l'appassionato potrà apprezzare una gamma di aromi e sapori che condivide una grande qualità e la capacità di mantenersi in perfetto equilibrio tra la tradizione e il desiderio di emozioni nuove. Sono vini che riescono a far vivere la tradizione che si respira tra le colline, e che ammaliano per complessità nel bicchiere.
Abbinamenti per tutte le nostre tavole, con una nota specifica ai
Nebbiolo - Specialmente se giovane, si abbina a primi piatti al ragù, anche di pasta all'uovo, risotti con selvaggina, arrosti e grigliate di carne rossa, pollame nobile, formaggi a media stagionatura e con il classico bollito alla piemontese. Per il pranzo di Natale o cenone di Capodanno non fatevi mancare questo grande Vino!
Barbaresco e Barolo - Danno il meglio di sé con gli stracotti di vitellone o di bue (tradizione natalizia), con la selvaggina arrosto, con i formaggi stagionati e, ovviamente, con sua maestà il tartufo bianco d'Alba.
Barbera - Vino da tutto pasto, completo e soddisfacente in ogni occasione. Si sposa particolarmente bene con i secondi piatti quali gli arrosti, il coniglio, il fritto misto e con i formaggi a pasta dura dal gusto robusto, ma esalta oltremodo anche i tradizionali minestroni piemontesi e la polenta. Ottimo se abbinato a dei tortellini in brodo (piatto natalizio).
Dolcetto - Si serve in abbinamento ad antipasti a base di salumi o crostini, zuppe di legumi, carni alla griglia e formaggi a media stagionatura. Piacevole per una cena insieme vicino al camino!
Asti Spumante - I più giovani e delicati si prestano ad accompagnare antipasti e portate leggere soprattutto di pesce e vegetariane. Le versioni più mature e corpose si destinano a piatti elaborati di pesci saporiti e di carni preferibilmente bianche. A Natale sicuramente lo potremmo abbinare ad un panettone o pandoro e infine a un croccante torrone di nocciole e canditi.
Roero Arneis - Si abbina particolarmente con formaggi stagionati, dai sapori importanti, e con piatti a base di carni bianche e pesce.